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DECRETO SALVA CASA

DECRETO SALVA CASA

Via libera al decreto Salva Casa, il provvedimento che punta a sbloccare il mercato immobiliare bloccato da anni a causa di piccole irregolarità edilizie. Il testo, approvato dalla Camera e ora destinato al Senato che dovrà varare definitivamente il testo entro il 28 luglio, rappresenta un’importante novità per il settore e per i cittadini.
Sanatoria più facile e ampia
Al centro del provvedimento c’è la possibilità di sanare con la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) sia le parziali difformità minori, sia le variazioni essenziali, anche in caso di vincoli paesaggistici. Viene così superato il principio della “doppia conformità”, che fino ad oggi condizionava la sanatoria all’adeguamento sia alle norme vigenti al momento dell’abuso, sia a quelle attuali.
Riduzione delle oblazioni e tolleranze più ampie
Il decreto riduce inoltre la misura massima dell’oblazione, che scende da 30.284 euro a 10.328 euro, mentre il minimo resta fissato a 1.032 euro. Vengono inoltre ampliate le tolleranze costruttive, che per i mini appartamenti con superficie inferiore ai 60 metri quadrati arrivano fino al 6%.
Sottotetti e micro-appartamenti: nuove regole per l’abitabilità
Il Salva Casa introduce nuove norme per i sottotetti, che potranno essere trasformati in abitazioni anche se non rispettano le distanze minime dagli edifici e dai confini, a condizione che siano comunque rispettate le altezze massime e che non vengano modificate le superfici. Per quanto riguarda i micro-appartamenti, i requisiti minimi di superficie e altezza sono stati modificati per consentire la loro abitabilità. In particolare, per una persona è prevista una superficie minima di 20 mq (contro i 28 mq precedenti), mentre per due persone la superficie minima sale a 28 mq (contro i 38 mq precedenti). L’altezza interna minima scende invece da 2,70 metri a 2,40 metri.
Cambi di destinazione d’uso sempre ammessi
Il decreto stabilisce che i cambi di destinazione d’uso degli immobili saranno sempre ammessi, con o senza opere, tranne che per i piani terra e i seminterrati, per i quali il cambio di destinazione d’uso è demandato alla pianificazione regionale e agli strumenti urbanistici comunali.
Calcoli più facili per le pratiche di sanatoria
Per semplificare il lavoro degli uffici comunali, il decreto introduce nuove regole per il calcolo dell’oblazione in caso di interventi in parziale difformità dal permesso di costruire e di variazioni essenziali. In questi casi, la somma da pagare sarà pari al doppio del contributo di costruzione incrementato del 20% se l’intervento è soggetto a oneri, oppure al contributo di costruzione incrementato del 20% se l’intervento non è soggetto a oneri. Nei casi di “doppia conformità”, l’oblazione sarà ridotta della metà.

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